Erano settimane, anzi mesi, che cercavo quella felpa.
Una delle preferite della Grande, nera con ricamato un grosso orsetto sulla schiena e uno piccolo davanti. Abbinabile ai jeans, ma anche ad una gonnellina (che, inutile sottolinearlo, va per la maggiore).
Ho guardato ovunque.
Nel loro armadio tirando fuori i vestiti: magari era stata piegata male o in mezzo ad un’altra maglia.
Nell’armadio nella loro ex camera usato per i vestiti fuori stagione e per quelli in transito tra una sorella e l’altra.
Nella sacca dei cambi a scuola.
Nel mio armadio e anche in quello del Marito (non si sa mai!).
Nella sacca del passeggino della Piccola.
Nel baule della macchina.
Niente. Nothing. Rien.
La felpa sembrava sparita.
Poi stamattina scendendo le scale ho notato vicino alla porta questo
Lo zainetto della fuga.
Posizionato lì pronto per essere afferrato durante un’eventuale nuova evacuazione notturna; contiene lo stretto indispensabile per non far sentire freddo, fame o sete, per non sentirsi del tutto persi. Perché la Paura non si può annientare, ma organizzarsi aiuta.
È lì da così tanto tempo che ormai non lo noto più, fa parte dell’arredo.
“Ma vuoi vedere che…”
E infatti la felpa era lì insieme a quelle delle Sorelle, calzini, una coperta, delle salviette, alcuni pannolini, una mini torcia, una bottiglia d’acqua e dei biscotti secchi.
Beh se non altro questa mia totale dimenticanza sta a significare che il terremoto non mi preoccupa più come prima…
O si tratta di rimozione?!