Pelle olivastra, fossette (lieve nella guancia sinistra, profondissima in quella destra) occhi grandi e marroni così scuri da sembrare un tutt’uno con la pupilla. Così caldi da scaldarti il cuore.
La Media da neonata era la secondogenita perfetta: piangeva solo se la fame la divorava o il pannolino era pieno.
Era una pratica, di poche parole, se la sentivi urlare c’era sempre un motivo preciso che la disturbava e rimosso quello tornava subito il sereno.
Passava tutto il giorno tranquilla nella sdraietta, nel tappeto, nel lettino, ovunque tu la mettessi per lei andava bene.
Era un bambolotto!
Crescendo il suo spirito di emulazione nei confronti della sorella maggiore un po’ ci preoccupava, avevamo paura che ne copiasse anche i capricci e invece continuava il suo tran tran da bimba modello.
Poi…
Poi sono arrivati i 2 anni, i TERRIBLE TWO!
Subito ci eravamo illusi, era un po’ più cocciuta, una testona, ma tutto sommato facilmente corruttibile. Quanto ci stavamo sbagliando…
In un istante tutti i comportamenti della Grande che più ci davano noia sono sbucati in lei; evidentemente li aveva immagazzinati in qualche reparto del cervello per servirsene in futuro.
Sera, le mettiamo a letto, “Buonanotte, vi vogliamo bene”
“Bonanotte”
“Buonanotte”
Richiudiamo la porta e… “Mammaaaaaaa ho tete!”
E va bene, dai povera, ha sete, l’acqua non si nega a nessuno, portiamogliela.
Fatto, richiudi la porta ti avvii quatta quatta verso le scale e scendi , ecco, ultimo scalino, ancora silenzio, è fatta, CSI stiamo arrivand…”Papaaaaaaaà c’ho pipì io!”.
Provi a dissuaderla, l’aveva fatta 15 minuti prima! Insiste e mica puoi non ascoltarla, la porti in bagno dove dopo un “plic plic” (non è per dire, la pipì erano proprio due gocce) lei ti guarda e ti dice “Vitto, avevo agione io, c’ea pipì”.
Dentro di te un po’ ridi per quella frase che la dice lunga sul suo caratterino, un po’ la prenderesti a testate diciamocelo pure.
Altra chicca: stamane non voleva sporcarsi le dita intingendo il biscotto nel latte e si è inventata questo nuovo modo