Loro conoscono la storia del Mago di Oz, la conoscono bene.
Ne ripetono ogni giorno un pezzettino.
Le Maestre hanno abbinato le scene più salienti ai giorni della settimana per aiutare i bambini a capire il prima-adesso-dopo e il ieri-oggi-domani.
Il primo giorno in cui era stata Loro narrata la Grande mi aveva raccontato tutta esaltata che Dorothy era arrivata ad Oz perché un tornado aveva sollevato la sua casa con lei ed il cagnolino Toto all’interno trasportandoli nel regno di Oz.
Poi però si era incupita.
Pensierosa e preoccupata, con un tono di voce più basso, quasi temesse la risposta, mi aveva chiesto: “Mamma, ma qui da noi può venire un tornado che solleva le cose?”
La mia risposta era stata sicura e decisa:”Ma no Grande stai tranquilla, qui i tornado non arrivano per fortuna!”
Ecco ieri non volevo crederci.
Ieri, che era pure il compleanno della Cognata; leggendo il nome del fratello sul display del telefono probabilmente si aspettava il solito tanti auguri cantato dalle nostre Donnine e invece…
Maggio, maledetto maggio.
Ieri quando il Marito mi ha chiamato dicendo che correva a casa della sua nonna e dei suoi genitori ad aiutare perché c’era stata una violenta tromba d’aria (alias tornado) non volevo crederci.
Fortunatamente stanno tutti bene, nessun ferito grave, ma il paese…
Osservare il paese e pensare “Sembra un film…”
Tutto intatto, poi, dove è passata la tromba d’aria distruzione.
Case senza più tegole e rivestimento nei tetti (se va bene), vetri scoppiati, auto danneggiate, cassonetti spazzati via, alberi sradicati, roulotte disperse, container sfasciati, vigneti spariti nel nulla…
Poi ancora tutto intatto.
Bastava accadesse 500 metri più a sud, o a nord, e il tornato avrebbe trovato solo aperta campagna, e invece…
Volti senza sorrisi, occhi avviliti che osservano, che si guardano intorno.
Come fare?
Da dove iniziare?
Anche questa?
Case che avevano finito da poco la ristrutturazione post terremoto e ora questo.
Una tromba d’aria.
Un tornado, appunto.