Ci sono momenti in cui ti accorgi che la tua Bimba sta crescendo.
Sono momenti magari sciocchi e banali, ma in quegli attimi viaggiare con la mente è inevitabile.
Così ti fermi a ricordare.
La ricordi un anno fa, ancora piccola, ancora bambina…
Per dormire indossavi ancora il pannolino e ti rannicchiavi nel lettino.
Sì, il lettino, quello con le sbarre!
Avevamo appena tolto quella laterale e tu ti sentivi così grande…
Ti coricavi sorridente, felice di ritrovare lì ad aspettarti il tuo Orsetto ed il tuo ciuccio.
Abbracciando Orsetto col ciuccio in bocca, in quegli istanti tra la veglia e il sonno, producevi un suono ritmico, di gola “MMc”, “MMc”.
Sentirti della radiolina era buffissimo.
Eri già una testona, ma non avevi ancora abbastanza forza per impuntarti come fai ora.
Timida lo sei sempre stata.
“Vergognina” ti chiamiamo noi.
Ancora oggi quando una situazione ti imbarazza ti nascondi fra le gambe e vocalizzi suoni da bimba piccola: “Gnegnegne”
Come se il fingerti piccola ti aiuti, ti faccia sentire più protetta.
A volte sembri davvero tu la piccola del gruppo.
Poi arriva l’ora di dormire, vuoi le coccole, ma dopo due minuti reclami il tuo letto.
Sai essere così dipendente, così bisognosa di contatto, e allo stesso tempo indipendente.
A volte mi spiazzi.
Mi fai impazzire con la tua cocciutaggine.
Poi mi guardi con i tuoi occhioni, sorridi, vedo quella fossetta…
E cresci.
Siamo al mare, ti togli il pannolino in 2 giorni e abbandoni il ciuccio.
Per convincerti ti ho mentito (Scusa) dicendoti che non lo trovavo, ma che potevi ugualmente fare il tuo suono.
Non hai fatto storie, sei stata bravissima.
Un mese fa ti ho confessato la verità. Mi hai guardata e mi hai chiesto di darti il ciuccio!
Passa l’inverno arriva la primavera, ti diamo la bici di tua sorella.
Trascorro un pomeriggio intero a spiegarti che movimento devi fare con le gambe.
Tu ti arrabbi sostenendo “Non lietzcooooo”.
Mi arrendo.
Torniamo fuori il giorno successivo e tu salì in sella col tuo zainetto porta bebè in spalla e dal nulla inizi a pedalare.
Una parte di me ti osserva orgogliosa (l’altra ti darebbe una testata, sappilo).
E stasera…
Stasera è stato uno di quei momenti in cui ho pensato “È grande”.
Stasera quando vi abbiamo chiesto “Cosa dite Bimbe, mangiamo la pizza o il pollo?”
tu non hai risposto il tuo solito “Pitzza”.
Con nonchalance, senza nemmeno rendertene conto, tu mia cara Media hai detto “Pizza”.
Una fossetta con la bimba intorno. Che tenerosità 🙂
I tuoi post sulle tue bombe mi commuovono sempre;)
emmmm volevo dire BIMBE 😉
Che sia un lapsus froidiano?!
A volte effettivamente il termine bombe si addice perfettamente: l’effetto distruttivo è simile!
😉
Grazie mille. :-*