Dopo la nottata rigenerante (non per il Marito) abbiamo beneficiato del favoloso effetto ombra delle Alpi: tramonto ritardato, sveglia bimbe alle 9:15!
Grazie Alpi, grazie!
Piove, quindi optiamo per una visita nei centri commerciali dove ovviamente scazziamo sbagliamo ogni possibile combinazione: parcheggiamo nel sotteraneo così non ci bagnamo, ma andiamo al centro piccolo credendo di essere in quello mega e prendiamo il carrello.
Va beh, qui il carrello è abbastanza inutile visto che ci sono 3 negozi, quindi ne approfittiamo per fare la spesa più stupida della storia (solo il latte alzava la media) e intanto passa la mattinata.
Al pomeriggio non ci facciamo fregare e, per non sbagliare entrata, parcheggiamo fuori.
“Ci bagneremo un po’ per entrare, dai fa niente, mettigli sciarpe e berretto”
“Prendiamo il passeggino o il marsupio?”
“Niente, tanto ci sarà il carrello!”
Il carrello non c’è.
Nel Centro commerciale ci sono circa 30°C (o forse sono quelli che percepisco io con il piumino indosso e la Piccola versione biscia in braccio).
Il Marito, mosso da pietà per la grondante consorte, raccoglie tutti i giubbotti (che messi insieme formano la mole di un altro essere vivente) e li porta per tutta la permanenza.
Salire e scendere le scale mobili sarà l’unica attività del pomeriggio, reiterata à gogo ovviamente.
Passiamo tutto il tempo su e giù, giù e su anche perché siamo troppo imbacuccati per entrare in un negozio (ci abbiamo provato) e al piano 0 dove si trovava un bar carinissimo entra una tremenda puzza di gas di scarico che dà abbastanza fastidio a me e rende difficile la respirazione al resto della famiglia facile al broncospasmo.
“Va beh Papi, da domani hanno messo sole, ci rifaremo.”
Disse la sprovveduta prima di rendersi conto che i colpi di tosse della Media si stavano sempre più intensificando e la fronte della Piccola diventava sempre più caaaalda….
[TO BE CONTINUED…]
sei tornata rilassata e riposata immagino!
in effetti quello che ci frega è che continuiamo a chiamarle “vacanze”, come quando eravamo figli o comunque senza prole! …xò almeno si sta tutti insieme, è questo x me adesso il senso della cosiddetta “vacanza”….
io idem. nessuna trasferta ma comunque “sto uccisa”, come si dice dalle mie parti!
Hai ragione, dobbiamo trovare un nome alternativo, inventarne uno tutto nostro che racchiuda il concetto di fatica estrema e felicità insieme.
Hai qualche proposta Serena?
Hai tutta la mia comprensione, oltre che la mia grande stima.
Grazie Smemomamma, so che puoi capirmi benissssssssimo!
😉
non più leggère “vacanze” ma estenuanti “vacanziadi”! la maratona delle vacanze per i bambini!! però non contempla la felicità che comunque c’è….ci penso un altro pò…!
È vero, deve esprimere fatica, ma anche felicità, non è facile trovare un termine che le incorpori entrambe…