Ore 13:30. Bagno di casa.
La Media è appena tornata dalla scuola dell’infanzia e mentre si svolge il solito pipì-denti-pigiama le estorco confessioni sperando che questa routine le si inculchi nel cervello rimanendo tale fino ai 20 anni (perché le vere maniache del controllo agiscono così, subdolamente!).
“Media com’è andata oggi a scuola? Ti sei divertita? ”
“Tzì, tzì. La Grande ha piatto pecché io non volelo giocale con lei”
“Beh, sì è giusto che giochiate anche separate, ma non farla piangere poverina. Ma tu con chi giocavi?”
“Con Tommazo” detto vergognandosi
“Ahhh, ma Media, ti piace Tommaso? Perché ti piace?”
“Tzì, pecché mi da i batcini, mi ta le coccoline…”
“E sono belli i suoi bacini e le sue coccoline?”
“Tzì”
“E tu gli dai i bacini?”
“Tzì”
“Dove?? Sulla bocca?” e qui il tono di voce materno si inizia ad alzare di qualche ottava
“Noooo, qui!” indicando la fronte sospiro di sollievo
“E tu cosa fai quando ti fa le coccoline?”
“Io non volio, lo mando via!”
“Ma Media, mica ti piace?? ”
“Tzì, ma lo mando via”
“…”
Forse questa bambina ha qualcosa da insegnarci.
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